Stephen Jourdain: L’irriverenza del Risveglio.

L’irriverenza del Risveglio.

Stephen Jourdain, Steve, “risvegliato” all’età di 16 anni alla sua vera natura, tenta in questo libro di mostrare di che si tratta.

“Ci sono esperienze spirituali che assomigliano al risveglio, ma non lo sono, secondo il termine che do a quello che provai. Qualcuno mi parla di cielo, siamo d’accordo su tutto, che è pieno di stelle la notte, che è vasto … poi dopo un’ora mi accorgo che non mi ha detto che il cielo è…blu! Gli chiedo e lui mi risponde: Si, il cielo è rosa! Allora vedo che non parliamo della stessa cosa: la spada non è ancora tratta.

Si tratta di sentire “io-sono” e, allo stesso tempo, “non-sono”, che non è sempre molto chiaro. Non è un’immersione, ma la fine di un esilio. C’è poi una scintilla che nasce da questa collisione dell’io con se stesso, un nuovo principio… che non ha contorni né forma. La vera natura… triangolare comincia nella pura assenza del triangolo. Non parlo mai per sentito dire.

Il virus allucinatorio, all’opera nello stato di coscienza abituale, consiste nel credere a una realtà oggettiva! Credere alla sfericità della terra o a De Gaulle è solo un puro pensiero, che porta la maschera della realtà. È un’esperienza diretta, non intellettuale, di cui parlava il mio amico Roger Godel (chirurgo che viveva la realizzazione, ma ne parlava poco).

Per alcuni il sogno è buono, ma per la maggior parte delle persone un incubo: non contenti di sonnecchiare, hanno gravi problemi psicologici, bisogna curarli, essere dapprima medici, non preti! Molti si rivolgono alla spiritualità perché stanno davvero male. Il terapeuta competente, può aiutare a dissotterrare il ”cadavere nell’armadio”, il che risulterà in un maggior benessere, ma la fede nella realtà oggettiva del passato rimarrà: il delirio essenziale non è rimesso in questione.

Soffro di un grave handicap: a 16 anni ero un ragazzo felice e poi la mia vita si è, per così dire, fermata: ho sempre sognato bene. Siamo soli, in realtà: se sogno la notte che un lupo mi divora, al risveglio la mattina sono rassicurato dell’irrealtà del lupo e di me divorato. Ciò equivale a comprendere che sono sia il lupo che la vittima e che sono la mia creazione onirica. Se la gente capisse che creano sempre la loro esistenza relativa e dei problemi che comporta, sarebbe un bel passo in avanti. Se una persona che si sente disprezzata, capisse che genera lei stessa questo disprezzo, mantenendo lei stessa quest’ allucinazione, si sbarazzerebbe del suo problema. Il sogno rimarrebbe, ma si alleggerirebbe sostanzialmente.

Il risveglio può produrre estasi, che sono come un sottoprodotto, ma non bisogna assolutamente attaccarsi a esse. Il risveglio non è una poltrona o qualcosa di statico e necessita, a volte, qualche correzione. Ho imparato il gesto da fare poiché le forze del sonno sono sempre in agguato, il diavolo è presente, anche se ha perso tutta la sua forza.

La morte? Un puro pensiero, un’estensione del principio spirituale, dunque nulla. La mia morte fisica? Idem. Non credo a una realtà fisica, né intellettualmente, né filosoficamente, né nelle mie sensazioni. Sono “saperi”, pensieri che conviene cancellare. Quell’avvenire in cui morirai e io morirò, sono estensioni del principio IO. Te lo direi, anche se stai agonizzando: è un puro pensiero. Ecco la vittoria sulla morte. Quello che deve morire è quello che chiamano “verità”. Come per la “verità”, se voglio credere alla sofferenza universale, sarò la persona più compassionevole, ma se non lo voglio, la sofferenza non è mai esistita! È un oggetto, quindi inesistente.

Parliamo di lavori pratici: consideri che prima della nascita o la mia, c’era una realtà, degli avvenimenti storici, il diplodoco, Carlo Magno, Giovanna d’Arco. Guadiamoli negli occhi: sono solo l’effetto della mia soggettività, sono assolutamente SOLO. Sei capace di rifiutare tutto il passato dal Big Bang e della storia umana? C’è la forza di un accordo tacito, quello che ci hanno insegnato e che c’è stato… un passato!

Tutto questo è un SOGNO! Tutto quello che vediamo fuori da noi, che si crede in autonomia dalla nostra coscienza e pensiero, è un’allucinazione, immaginazione, senza un atomo di verità. Sono effetti soggettivi che la tua coscienza addormentata crea di nascosto, in realtà, autonoma e separata da te. Ecco la caratteristica dell’allucinazione. Credere realtà Parigi, il cosmo, come realtà separate da te, è essere allucinati. Come il folle che cammina per strada discutendo con un interlocutore immaginario. Questo è il lavoro da fare. O lo fai bene e diventi ciò che sei realmente, oppure non procedi a questa totale distruzione universale e sei nel regno di Satana. Semplice no? È come un esorcismo. Quello che consideriamo come realtà ci è imposta come un incubo. Il cosmo è una bolla che la mia anima sta gonfiando. Bisogna far scoppiare la bolla. L’uomo continua a soffiare dentro a un’imitazione di universo, che include il soggetto pensante. Quando c’è il click, la bolla scoppia come una bolla di sapone. Lo stato di coscienza abituale può scoppiare a ogni momento.

Si tratta di rimettere in questione la realtà di quanto succede in me, ora, immediatamente, subito.

Se il sogno è corrotto, non c’è possibilità di risveglio. Se la gente correggesse il modo di vedere le cose, eliminerebbe il 90 % dei suoi problemi. Non sarebbe il risveglio, ma sarebbero vicini al tetto del sogno e in posizione di romperlo”.

Brani scelti dal libro di Stephen Jourdain: “L’Irriverenza del Risveglio”.

Fonte: http://www.isabelladisoragna.com/traduzioni/lirriverenza-del-risveglio/

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