Bodhidharma: Meglio per te non fare niente.

Meglio per te non fare niente.

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“Una volta che smetti di attaccarti e lasci essere le cose, sarai libero perfino dalla nascita e morte. […] Meglio per te non fare niente. Se agisci, non puoi evitare il ciclo di nascita e morte. Ma se vedi la tua natura, sei un buddha anche se lavori come macellaio.

[…] Indipendentemente da ciò che facciamo, il nostro karma non ha presa su di noi. […] Fin quando una persona crea karma, continua a passare attraverso nascita e morte. Ma quando realizza la sua natura originaria, cessa di creare karma. […]

Il buddha è il tuo vero corpo, la tua mente originaria. Questa mente non ha forma o caratteristiche, né causa o effetto, tendini o ossa. È come lo spazio. Non puoi afferrarlo. […] Ma questa mente non è da qualche parte fuori del corpo materiale costituito dai quattro elementi.

Senza questa mente non possiamo muoverci. Il corpo non ha consapevolezza. Come una pianta o una pietra, il corpo non ha una natura. Allora, come si muove? È la mente a muoverlo.

Linguaggio e comportamento, percezione e concezione, sono tutte funzioni della mente in movimento. Ogni moto è moto della mente. Il moto è la sua funzione. Separatamente dal moto non c’è mente e separatamente dalla mente non c’è moto. Ma il moto non è la mente. E la mente non è il moto.

Il moto è fondamentalmente privo della mente. E la mente è fondamentalmente immota. Ma il moto non esiste senza la mente. E la mente non esiste senza moto. […] La mente non si muove né funziona, perché l’essenza del suo funzionamento è la vacuità e la vacuità è essenzialmente immota. Il moto equivale alla mente. E la mente è essenzialmente immota.

Per questo i sutra ci dicono di muoverci senza muoverci, viaggiare senza viaggiare, vedere senza vedere, ridere senza ridere, ascoltare senza ascoltare, conoscere senza conoscere, essere felici senza essere felici, camminare senza camminare, stare in piedi senza stare in piedi.

E i sutra dicono: ‘Vai oltre il linguaggio. Vai oltre il pensiero’. Fondamentalmente, vedere, ascoltare e conoscere sono completamente vuoti. La tua rabbia, gioia o sofferenza sono come quelle di una marionetta. Puoi cercare, ma non troverai nulla.

[…] Quando sai che la natura della rabbia e della gioia è vuota e le lasci andare, ti libera dal karma”. Dal “Discorso sul flusso del sangue”.

“L’essenza della Via è il distacco. E il fine di coloro che praticano è la libertà dalle apparenze. […] Lasciare i tre regni significa abbandonare l’avidità, la rabbia e l’illusione, volgendosi alla moralità, la meditazione e la saggezza.

Avidità, rabbia e illusione non hanno una natura propria. Dipendono dai mortali. E chiunque sia capace di riflessione capirà sicuramente che la natura dell’avidità, della rabbia e della illusione è la natura di buddha. Al di là di avidità, rabbia e illusione non c’è un’altra natura di buddha.

I sutra dicono: “I buddha sono diventati buddha soltanto mentre vivevano con i tre veleni e si nutrivano del puro Dharma”. […]

Non pensare a nulla è zen. Una volta riconosciuto questo, camminare, stare in piedi, sedere o coricarsi, qualunque cosa fai è zen. Riconoscere che la mente è vuota significa vedere il buddha. […] Vedere la non mente significa vedere il buddha.

[…] Trascendere il moto e la quiete è la forma di meditazione più alta. […]

Usare la mente per cercare la realtà è illusione. Non usare la mente per cercare la realtà è consapevolezza. […] I mortali stanno su questa riva. Ma coloro che scoprono il più grande di tutti i veicoli non sono né su questa né sull’altra riva. Sono in grado di lasciarle entrambe. Coloro che vedono l’altra riva come differente da questo non comprendono lo zen.

[…] Quando siamo illusi c’è un mondo da fuggire. Quando siamo consapevoli non c’è niente da cui fuggire.

[…] Essere imparziale significa considerare la sofferenza come cosa non diversa dal nirvana, poiché la natura di entrambe è la vacuità.

[…] Se usi la mente per studiare la realtà, non comprenderai né la mente né la realtà. Se studi la realtà senza usare la mente, comprenderai entrambe. […]

Non vedere niente significa percepire la Via e non comprendere niente significa conoscere il Dharma […]. Vedere senza vedere è vera visione. Comprendere senza comprendere è vera comprensione”

Dal “Discorso del risveglio”, attribuito a Bodhidharma

Fonte: http://www.lameditazionecomevia.it/bodhidharma2.htm

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