Digambara: Il riconoscimento di “ciò che è”.

Il riconoscimento di “ciò che è”.

Il Riconoscimento di “ciò-che-è” rende più facile l’attraversamento delle illusioni del mondo della mente, necessario per un pieno Risveglio.

Per tutti i meditatori l’esperienza più nota è l’improvvisa non-separazione tra te e la realtà circostante, il senso di unità assoluta di tutta la manifestazione,il capovolgimento paradossale di ciò che prima definivi soggetto e oggetto.

Per il ricercatore spirituale “serio” (e se lo sei sai perfettamente cosa intendo…) l’iniziale momento di risveglio avviene spesso con la sensazione precisa che la ricerca, tutta la ricerca, si è fermata avendo perso qualunque significato. Comprendi che la differenza tra chi si è ritrovato (risvegliato) e il ricercatore è che questo sta ancora cercando e non può fermarsi.

Comprendi che la ricerca stessa è l’ostacolo. Ricercare tiene in vita il bisogno di cambiare e il futuro – due delle più forti illusioni. E’ come una foglia che galleggia che si allontana più tu agiti l’acqua per raggiungerla!

Comprendi che incontrerai la tua perfetta e tranquilla immobilità solo se smetti di cercarla. Questo ferma improvvisamente e definitivamente la tua ricerca, il senso di mancanza e il tuo bisogno di cambiarti.

Nel profondo rilassamento che segue, la Verità diventa visibile e riconoscibile mentre il tempo rivela la sua doppia natura di movimento della mente e di eterno presente. Un grande paradosso si svela e vivi l’impressone che si sia lacerato un pezzo del velo di Maya, di sentirti contemporaneamente al –di-qua e al-di-la’.

E ti ritrovi nella casa che non avevi mai lasciato se non nella tua mente.

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La grande paura della mente è di … non esistere veramente. Da qui la sua resilienza, ma anche la forza dei meccanismi difensivi. “Non posso permettermi di perdere controllo su me stessa”! Essendo questa paura del tutto fondata, si spiega perché abbiamo istintivamente il terrore del VUOTO, almeno fino a che non ne abbiamo fatto intima conoscenza, svelandone il segreto. Tutti i nostri gesti e scelte quotidiane sembrano aver lo scopo di RIEMPIRE questo vuoto, di nasconderlo, di rimuoverlo.

E’ proprio questa paura a portarti a casa. Proprio la perdita del (illusorio) controllo su te stesso, vissuto in un processo guidato, consapevole, amorevole, ti porta a casa e bypassa la mente. Ti porta finalmente a VEDERE oltre alle paure della mente.

Questo significa fare esperienza diretta, energetica e di chiarezza, della natura del vuoto: accogliente, abbondante, intima, tranquilla, completa, disponibile, silenziosa, incondizionata. Adesso non ci sono più ostacoli al tuo pieno Riconoscimento, alla risposta chiara e definitiva alle domande “chi sono io veramente?” e “che cosa è la realtà veramente?”

Come primo passo, abituati a non rivolgerti alla mente e al suo fratello manesco (!), l’ego, come fossero entità “reali” e potenti. Chiamali piuttosto, semplicemente, “i miei meccanismi mentali” e “le mie reazione egoiche” e rimani in contatto, tranquillo, con l’immenso spazio che senti appena gira l’attenzione verso quello che queste parole nascondevano..

Scoprirai presto che mente ed ego non hanno nessun potere su chi sei veramente, anche se potranno continuare ad averne molto su come vivrai la tua vita…

Evolutivamente e culturalmente, se stai leggendo queste parole e le fai tue, sei pronto per il tuo Risveglio.

Tratto da: Gocce quotidiane (64) di Digambara

Fonte: http://laclassedelrisveglio.blogspot.com/2019/07/loceano-nella-goccia-64-digambara.html

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