Mooji: Conosci te stesso come questo essere.

Conosci te stesso come questo essere.

Non è mio interesse, perchè le attività non sono contrarie alla verità. Ma le attività che sono indotte o rivendicate dal senso di separazione o di identità sono causa di problemi, perchè l’idea che uno sia questo o quello e la credenza che c’è dietro quella convinzione è totale delusione, totale illusione, non è vera.

Per prima cosa, questa identificazione deve essere battezzata in questo vedere – e questo vedere è essere. Tu devi riconoscere te stesso come questo essere. Non in modo intellettuale, ma dissolvendo l’identità.

Come può l’identità dissolversi? Riconoscendo che qualsiasi nozione ho di me stesso e della verità sono semplicemente nozioni, non sono vere. Io le rinnego, le rigetto. Qualsiasi pensiero sorge e la tentazione di incapsulare il senso di me stesso in loro. “No, non può essere me”.

Come trovare questo? Non toccare niente. Non toccare un solo pensiero; come sorge, tieni la tua mente neutrale. Stai come vuoto. Quel vuoto può lavare qualunque cosa.

Tutte queste sensazioni stanno venendo a galla, tutte queste bolle stanno andando verso la superficie e così deve essere. Non le toccare.

C’è stato un tempo, quando tu non saresti stato capace di fare questo; e poi vedrai “non sono capace di fare questo” è anche questo un pensiero. Non faccio niente. Rimango solo come questo. Questo è silenzio. Questo è vero silenzio, senza sforzo.

Inizialmente, però, a causa della tendenza di identificarsi con la mente e con colui che è il responsabile, con il senso “sono l’artefice”, questa verità ti verrà a mancare. Perchè l’inclinazione dell’autore è quella di fare qualcosa.

“Che cosa devo fare”?. Qui ti sto dicendo: “non fare niente, rimani solo come questo”. Stai vuoto, osserva. Qualunque cosa stia sorgendo, qualunque sensazione, tu non sarai il poliziotto che dirige il traffico.

‘Quell’ “io” che proverebbe a sopprimere e dirigere è il solo modo in cui ho imparato a essere, quello che ho creduto essere me stesso. Adesso posso vedere chiaramente che è solamente un pensiero che sorge in me. Non lo tocco, adesso. Che Cosa rimane? Che cosa rimane? Quell’Io sono. ‘Io’, come qualsiasi informazione, ‘tu’, come qualunque informazione, non significa nulla; non è verità.

Che cosa è vero? Che cosa rimane quando non c’è ‘io sono’… ‘tu sei’… non prendere niente per te stesso e te stesso sarà ciò che rimane. È così; sia che lo realizzi oppure no. Realizzalo e vivi nella pienezza del vuoto.

Fino ad adesso, tu sei stato sotto l’impressione che i pensieri che avevi riguardavano te. Tu hai visto qual’è stato il prezzo e il costo ad abbandonarsi a tali pensieri! Non ti hanno portato nient’altro che infelicità. Sono stati pieni di promesse per una vita migliore, aumentare la gioia e il successo in questo mondo. Pochi fortunati hanno visto attraverso questo e hanno visto che non è così.

Queste promesse sono come le promesse dei politici, molto dolci, ma non fruttano, non portano quello che asseriscono. Tu hai visto attraverso ciò e hai sentito l’impatto del peso di promesse e desideri incompiuti. Così la tua frustrazione ti ha portato al Satsang, ti ha portato qui.

Io sono satsang. Questa non è un’affermazione personale. Io sono satsang. Il gioco del satsang sorge in me e tu sei arrivato al satsang. Questo satsang non è un posto. Non c’è una mappa per arrivarci. Questo satsang non sta succedendo al 12 Fairview House, questo satsang avviene in te.

Questo “Io sono” è il tuo proprio te stesso. La Coscienza ti ha presentato questa meravigliosa opportunità: Ritorna da me. Questo me è il tuo proprio te. Non toccare niente. Non tenerti compagnia con nessun pensiero. Butta via ogni cosa. Butta anche il tuo vero io, i pensieri su te stesso e stai solo come quello che rimane.

Mooji

Fonte: https://mooji.org/lang/it/dialogue_03_it.html

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