Nessuno 誰も: Sia fatta la “Tua” volontà?

Sia fatta la “Tua” volontà?

Benvenuto, altro me stesso che stai leggendo…

Non è facile né comune, per un essere umano, pronunciare con reale convinzione questa frase: “Non la mia, ma la tua volontà sia fatta” e ritengo che tu ne sia consapevole.

Che ne dici, vogliamo un po’ indagare?

Siamo tutti a tal punto abituati – o forse sarebbe più corretto dire “condizionati” – al dover assumere sulle nostre spalle l’incombenza di portare avanti la “nostra” vita, con i suoi alti e bassi, successi e insuccessi, timori, preoccupazioni e desideri, che il solo pensare di lasciare che “altri”, non ben specificati, possano agire al posto nostro, può far venire più di un mal di pancia a tanti.

Ed in effetti, come dare torto a coloro i quali non conoscono il “Tu” al quale fa riferimento la suddetta frase? A chi dovrebbero rivolgersi? Ad un Dio o a degli Dei che mai hanno conosciuto in prima persona, di cui hanno semplicemente letto o ascoltato da altre fonti? E perché mai dovrebbero?

Come vedi, siamo già arrivati al nocciolo della questione: E di chi sarebbe la volontà che dovrei fare, rinunciando alla mia? E chi mi dice che potrebbe essere una volontà “migliore” o “superiore” rispetto alla mia? Per quale ragione dovrei fare un passo indietro e, per giunta, al buio?

Con tali premesse, cioè sul “sentito dire” dalle varie religioni, dai saggi o dai filosofi, dai guru e da chissà chi o cosa, affidare la propria vita o i propri interessi più vitali a chi non si sa nemmeno chi sia, diventa una impresa, se non impossibile, quanto meno estremamente ardua e il timore, la sfiducia, saranno sempre ad attenderci dietro l’angolo, pronte ad assalirci nei momenti più duri e difficoltosi. Perché sapere è cosa ben diversa dal conoscere.

No, così proprio non può funzionare e millenni di storia umana e delle religioni dimostrano esattamente tale fallimento.

Per i cosiddetti “uomini senza Divinità” **, forse, sarebbe più indicato rivolgersi alla psicoterapia, al pensiero positivo, alla legge dell’attrazione e così via… per la semplicissima ragione che cercheranno sempre ed in ogni modo di fare la propria volontà. Anzi, continueranno a cercare febbrilmente strumenti e nuove indicazioni per raggiungere il successo della loro volontà… sulla materia e, frequentemente, anche sui propri simili. Ma su queste pagine non troveranno cibo per la loro mente.

**[Con “uomini senza Divinità” mi riferisco a coloro che credono che esista solamente ciò che si può toccare e vedere; la religione non c’entra nulla. Oltre a ciò, si sentono diversi dalla Vita, dagli “altri”, dalla Terra e dall’intero universo, fedeli solo a se stessi, incentrati sul proprio personale interesse o di un piccolo “circolo” di affini a sé.]

Il punto fondamentale della questione, quindi, è conoscere il “Chi” o il “Cosa” a cui affidarsi. Ma come giungere a tale conoscenza diretta? Stiamo parlando di Dio? Della Vita? Della Verità? Dell’Amore Incondizionato? O di che altro?

Non ti voglio certo tenere sulle spine… stiamo parlando di Te e di Me… ma non certo del te o del me con un nome ed un cognome, una professione e un qualsiasi ruolo sociale… nemmeno per idea; quelle sono esclusivamente le maschere che indossiamo quotidianamente.

Stiamo parlando dell’Essenza che ci anima, di quell’Essenza da cui ogni cosa ed ogni vivente traggono esistenza, materiale e spirituale, ovvero a tal punto “sottile” che i sensi fisici non la riescono a “catturare”. Dopodiché, chiamala come ti pare… ti garantisco che quell’Essenza conosce benissimo il proprio Nome e non ha alcun bisogno che glielo rammentiamo noi.

Per la seconda volta, in poche righe di testo, siamo ritornati al nocciolo della vicenda: Se non conosciamo chi siamo veramente, al di là di un corpo e di una mente, ci ritroviamo in una situazione molto simile a quella degli “uomini senza Divinità” di cui parlavamo poc’anzi.

Non conoscendo Chi o Cosa siamo e, ugualmente, non conoscendo a Chi o a Cosa affidarci rimaniamo impossibilitati a vivere una Fede profonda, requisito indispensabile per affidarci; quindi, al di là di intenti e parole, continueremo a pensare di dover fare qualcosa per noi e, magari, anche per salvare il mondo intero.

E dunque… Chi sei tu?

Confido che tu non abbia una risposta per tale domanda. In caso l’avessi, in realtà, non sarebbe che un pensiero, una memoria, una convinzione, una consuetudine, un condizionamento esterno, che col tempo è divenuto interiore… insomma… spazzatura! E sai perché, vero? Perché la mente può sapere tante cose, ma non può conoscere nulla. Non è lo strumento adatto alla conoscenza.

La mente, infatti, è uno strumento finito… di conseguenza, non può conoscere ciò che finito non è. Essa, come ormai è dimostrato anche scientificamente, è il passato, è intrisa di memoria, ragion per cui non può né mai potrà entrare in relazione col presente, l’unico “momento Vitale” che c’è.

Quell’Essenza è più noi di noi, ci conosce molto meglio di quanto ci conosciamo noi, poiché conosce ogni pensiero, ogni timore, ogni desiderio che agitano la coscienza umana… impressionante, no? Un’Essenza che non ha inizio né fine, che non è limitata né dal tempo, né dallo spazio… identica a Se Stessa, pur nelle innumerevoli forme che assume.

Ma quella conoscenza non la può fare nessuno al posto tuo o mio. E, mettiamoci pure l’anima in pace, non sarà certo la mente a potercene fornire le chiavi d’accesso, anzi, semmai è il contrario… ce le nasconderà.

Allora ti domando… Come e dove nasce il pensiero? Cosa c’è prima che un pensiero compaia? E dove se ne va, quel pensiero, una volta che si spegne? Hai indagato?

Non ci interessano risposte verbali, descrittive, intuitive, teoriche o che altro… o meglio… non ci interessano proprio le eventuali risposte… sono esclusivamente “teoremi mentali”. Ci dovrebbe invece interessare seguire il pensiero e osservare come si muove e si sviluppa il processo, con tutto ciò che ne consegue.

Conosci quale sarà il tuo prossimo pensiero? Poniamoci questa domanda e vediamo l’effetto che fa.

Parafrasando alcune parole del Buddha… Gli occhi non vedono, c’è solo il vedere. Le orecchie non odono, c’è solo l’udire… Tu non pensi, c’è solo il pensare. E chi è colui che pensa?

Trovalo… e poi conoscerai a Chi o a Cosa affidare la “tua” vita.

E saremo finalmente Liberi dal peso che recano con sé i dubbi, i conflitti, i desideri, la paura e la sofferenza di chiunque creda di essere quello che, in Verità, non è.

Sia dunque fatta la Sua volontà.

 

Nel Nome dell’Amore…

Nessuno 誰も

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