Rupert Spira: Perché scappi?

Perché scappi?

«Ogni persona ha il bisogno di essere felice, ma poiché questa felicità sembra non avere mai luogo nella situazione attuale, consciamente o inconsciamente si va alla ricerca di ciò che dovrebbe portarci la felicità. C’è qualcosa che si deve raggiungere, che si deve ottenere: una relazione, un’attività, una sostanza, un riconoscimento in qualche ruolo, eccetera.

Qualunque cosa sia, adesso non c’è, per cui bisogna prima fare qualcosa, bisogna cambiare qualcosa, bisogna ottenere qualcosa prima di arrivare finalmente là. La Fuga dal presente è la ricerca del “là”.

Nel cosiddetto “percorso spirituale” si può smettere di cercare una relazione, un riconoscimento sociale, una sostanza o un’attività, ma è una sottile continuazione della ricerca anche la ripetizione dei mantra nella meditazione. Sei ancora in fuga e Rupert Spira ci invita a chiederci: “perché e da cosa sto scappando? E chi sta scappando da questo? A che serve?”

Voler uscire da se stessi per essere diversi in qualche forma. Non seguire quell’impulso è la forma più alta della meditazione; non è dunque ciò che fai, ma ciò che sei già.

L’essere è la forma più alta e poiché lo sei già non richiede alcuno sforzo, in quanto non c’è distanza tra te e l’essere. Quale spazio potrebbe esserci per praticare la disciplina spirituale?

Al contrario, ogni sforzo ci allontanerebbe da dove siamo ora, proiettandoci verso qualcosa che ancora non c’è. Questa è la definizione di sofferenza, allontanarsi da quello che è, ora. Se ora dici “quello che sono ora soffre e proprio per questo voglio cambiarlo, allora hai dimenticato che tu, il sofferente con questo o quell’altro nome non ci sei affatto, c’è solo la coscienza che immagina come sarebbe se ci fosse un tu con questa e quella storia, cioè con pensieri e sentimenti.

Questo funziona solo se dimentica quello che è realmente e ogni volta che tu ti risvegli e ti rendi conto che, indipendentemente dal gioco della coscienza, tu non esisti e che i tuoi pensieri e sentimenti non sono affatto tuoi, ma fanno parte del ruolo che la coscienza sta giocando nel proprio sogno.

Ogni volta che ciò accade, ricorda a te stesso che tutto è solo un sogno, il tu scompare – cioè il sentimento dell’io – e quindi il senso di separazione dal tutto e non c’è più motivo di voler essere diversi da te. La fine della fuga è la fine della ricerca.»

Fonte: Tratto dal video: https://www.youtube.com/watch?v=sgybmgtylQ8

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