Ze Ro: Trip Stopper.

Trip stopper.

«Ricordati sempre di quanto reali sembrano i sogni quando li stai sognando. In seguito, considera in che modo puoi applicare questa consapevolezza alle esperienze della tua vita quotidiana». Ryan Kurczak

La mente ha un potere immenso.

La mente è la nostra lampada dei desideri, il nostro scrigno di sogni proibiti, ma anche il nostro pusher anonimo, la nostra droga più potente: essa consente alla coscienza di produrre qualunque fenomeno e intrattenersi con qualsiasi esperienza.

La mente può tramutare qualunque impressione in reale sensazione fisica: ogni notte e ogni giorno è grazie alla mente che ci intratteniamo con le apparenze interne ed esterne.

In quest’ottica, la mente rappresenta uno strumento meraviglioso, direi addirittura miracoloso. Quando, però, manca la consapevolezza del potere creativo della mente, essa può passare da miglior alleata a peggior nemico, da portale paradisiaco a portale infernale, da fenomeno stupendo a fenomeno orribile.

Ripeto, tutto questo accade in assenza di lucidità, auto-consapevolezza, quiete. In condizione di lucidità, le esperienze quotidiane assumono tutto un altro aspetto, da bad trip a good trip, da serie di cattive impressioni a serie di buone impressioni.

Chi conosce un po’ gli insegnamenti della Quarta Via ha presente l’importanza delle impressioni. Secondo il sistema di Gurdjieff, le impressioni sono letteralmente più vitali dell’aria stessa, nel senso che un uomo può vivere pochi secondi senza ossigeno, ma non può assolutamente vivere senza impressioni.

Le impressioni sono il nutrimento più sottile che ci sia, perché corrisponde al cibo di uno dei nostri corpi più sottili: la psiche, la quale si nutre incessantemente di impressioni.

Prendendo spunto da questa considerazione, vorrei subito collegarmi al titolo di questa lezione. La mia figura assomiglia a quella del ‘trip sitter’, sono al vostro fianco per guidarvi dolcemente all’uscita dal trip psichedelico chiamato mondo quotidiano. La sostanza di cui è composto questo trip sono appunto le impressioni quotidiane.

Come ho anticipato nei capitoli precedenti, i vostri occhi non vedono alcuna realtà, bensì percepiscono una matrice di impressioni che viene scambiata per Realtà assoluta. Qualsiasi cosa stiate percependo in questo esatto momento non è reale, o meglio, è più onirico che reale. Nemmeno questo libro è davvero reale, si avvicina piuttosto ad un oggetto virtuale che appare davanti ai vostri occhi.

In un certo senso, anche il vostro corpo è un oggetto onirico impresso nel campo della vostra coscienza. Prima di spingerci oltre facciamo un passo indietro e proviamo a dare qualche definizione.

Cos’è un’allucinazione?

Avere un’allucinazione significa percepire qualcosa che in realtà non c’è, vedere/sentire/toccare qualcosa che non esiste o, meglio, che esiste soltanto nella mente dell’allucinato, come l’illusione del panda esiste soltanto nella mente allucinata dal pensiero del panda.

E cos’è un sogno?

Il sogno è un’allucinazione all’ennesima potenza, un’allucinazione totale, nel senso che coinvolge tutti i sensi. Non riguarda un unico senso, come capita nelle semplici e singole illusioni ottiche, sonore, tattili, bensì chiama in causa tutti gli organi sensoriali.

In poche parole, avere un’allucinazione o sognare non significa percepire qualcosa che non esiste, ma percepire qualcosa che in realtà non è così come appare, non è come lo rilevano i nostri sensi o come lo interpreta il nostro cervello.

Sarebbe a dire che noi – mediante il cervello – non vediamo il mondo per quello che è, ma vediamo soltanto il prodotto finito, rimaneggiato, manipolato, distorto: è un po’ come se la mente ritoccasse le immagini con Photoshop e poi le ripresentasse, in versione ‘contraffatta’, alla nostra coscienza ordinaria.

La gente crede che le proprie percezioni (il prodotto contraffatto dalla mente) siano davvero il prodotto originale e reale, allo stesso modo in cui un ingenuo internauta crede che una fotomodella online abbia davvero quel fisico da urlo.

L’allucinato o il sognatore immaturo non si rende conto o, peggio, ancora non vuole ammettere che le sue sono allucinazioni o semplici sogni. La coscienza ordinaria è rimasta ancora addormentata e arranca nel passare al livello di sognatrice ‘lucida’ ad occhi aperti.

Il sognatore lucido ad occhi aperti è la trasposizione del sognatore lucido all’interno delle attività del mondo quotidiano. A differenza del classico sognatore lucido, quello ad occhi aperti ha espanso la sua coscienza a tal punto da poter interagire lucidamente nel mondo della veglia, così come faceva nel mondo dei sogni: se chiedete a un sognatore lucido ad occhi aperti la sua opinione su questo mondo non avrà difficoltà a dirvi che si tratta di un semplice sogno condiviso.

Saprà portarvi esempi, dimostrazioni ma, soprattutto, avrà appurato sulla propria pelle la validità delle sue affermazioni.

Per chi, invece, non ha ancora fatto queste constatazioni, cioè per i sognatori non-lucidi, è praticamente impossibile comprendere appieno tali affermazioni.

Per fortuna, i capitoli precedenti dovrebbero aver fugato almeno parzialmente i dubbi circa l’attendibilità delle vostre consuete percezioni, sebbene mi renda conto che ai vostri occhi questo mondo non è un’allucinazione, né tanto meno un sogno o un’ipnosi collettiva. Tutto vi sembra così reale, solido, denso, consistente, vivido che è impossibile farvi credere che si tratti soltanto di un sogno collettivo.

Probabilmente non avete nemmeno idea di cosa siano i sogni lucidi, in tal caso vi invito ad informarvi in materia. Comunque sia, questa resistenza che provate nei confronti di siffatte affermazioni è la reazione abituale che all’inizio provano tutti coloro che intraprendono la via del Risveglio. Si devono confrontare con scenari impensabili e ipotesi improbabili.

Il rifiuto è, quasi sempre, la prima reazione: per la mente ordinaria – estremamente diffidente e razionale – si tratta di ipotesi semplicemente inaccettabili. Di fronte a certe constatazioni, la mente umana può allarmarsi, andare in crisi, perdere fiducia, cadere in paranoia, diventare nichilista e compiere atti ingiustificati.

Per usare un gergo giovanile, la vostra mente può incappare in un lunghissimo bad trip, cioè una escalation di esperienze sempre più spiacevoli. La vostra vita è già, di per sé, un lungo viaggio psichedelico che può sfociare in bad o good trip a seconda delle impressioni che nutrono la vostra psiche.

Quando la psiche viene sommersa da una marea di potenti impressioni finisce per cedere sistematicamente alle proprie allucinazioni, cioè agli inganni sensoriali. Così come la condizione mentale di una persona in stato allucinatorio è estremamente vulnerabile, allo stesso modo la condizione mentale di un normale essere umano, completamente identificato con il corpo fisico, è altrettanto vulnerabile.

A rendere ancora più complicata la situazione ci pensa il cervello, il quale non solo è incapace di riconoscere gli inganni sensoriali, ma li rende anche più vividi e, a seconda del nostro livello di coscienza, può amplificarne o ridurne l’effetto.

Il primo passo per uscire dal trip mondano è riconoscere la natura psichedelica di questo mondo. In fin dei conti, qualsiasi stimolo è psichedelico, nel senso che può alterare la nostra psiche; in tal senso le impressioni sono i fattori psichedelici più sottili, ma anche i più potenti.

Le lezioni di questo volume sono finalizzate a fornirvi un setting tale che vi aiuti a compiere con fiducia questo primo passo, il riconoscimento delle apparenze. Senza il giusto setting, cioè nel contesto sbagliato, diventa estremamente difficile riconoscere il potere delle impressioni.

Superato il primo step, non sarete più in balia delle impressioni e non vi farete manipolare dalle apparenze esterne. Passerete da un bad trip ad un good trip, da un triste e opprimente sogno ad occhi aperti ad un sogno diurno tranquillo e gioioso.

Per rifarmi di nuovo alla tradizione tibetana, procederete dai sogni samsarici ai sogni di chiara luce. Questa rassicurante transizione vi gioverà quel tanto che serve per consentirvi di accettare senza inquietudine tutta una serie di nuove conoscenze che, se ricevute nel contesto sbagliato, potrebbero creare più danni che benefici.

Il trip stopper in un certo senso, è sinonimo di tutto ciò che facilita il passaggio dai sogni samsarici ai sogni di chiara luce.

I sogni samsarici racchiudono tutte quelle sgradevoli esperienze tipiche di una coscienza addormentata o immatura. I sogni di chiara luce contengono le esperienze che accompagnano il Risveglio di quella stessa coscienza che prima era vittima della propria ignoranza.

Due importanti indicatori dei sogni samsarici e dei sogni di chiara luce sono, rispettivamente, la reattività e la lucidità. La reattività alle impressioni contraddistingue la coscienza coinvolta nei sogni samsarici. La lucidità, cioè la consapevolezza e il distacco dalle apparenze, contrassegna l’effettivo approdo ai sogni di chiara luce.

Tratto da: “Risveglio dal sogno planetari”, di Ze Ro

Fonte: https://www.animalibera.net/

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