P.D. Ouspensky: Sapere ed Essere.

Sapere ed Essere.

«La gente attribuisce al sapere un grande valore, ma non sa attribuire un valore all’Essere e non si vergogna del livello inferiore del proprio Essere. Questa preponderanza del sapere sull’Essere è riscontrabile nella cultura attuale. L’idea del valore e dell’importanza del livello dell’Essere è stata completamente dimenticata. Nessuno capisce che il grado del sapere d’un uomo è una funzione del grado del proprio Essere.

In generale, oggi, l’educazione si limita a formare la mente. Il bambino viene costretto ad imparare a memoria delle poesie come un pappagallo, senza capirci niente; e quando ci riesce, i genitori sono contenti. A scuola, dopo aver superato gli esami “con lode”, il ragazzo continua a non capire e a non sentire niente. Rispetto allo sviluppo della mente egli è un adulto di quarant’anni, ma nell’Essenza resta un bambino di dieci.

Con la mente non ha paura di nulla, ma nell’Essenza è un pusillanime; la sua vita interiore è abbandonata a se stessa, senza alcuna direzione. La sua morale è puramente automatica, esclusivamente esteriore. Proprio come ha imparato a ripetere le poesie a memoria, così si comporta con la morale.

Se un uomo è sincero con se stesso deve ammettere che anche gli adulti, come i bambini, sono privi di morale.

La nostra morale è del tutto teorica ed automatica.

Al bambino si insegna così: “Se qualcuno ti porge la mano, devi comportarti in questo modo”. Tutto ciò è puramente meccanico. In “questo” caso devi fare “quello”. E le cose, una volta fissate, non cambiano più.

L’adulto non è diverso. Se qualcuno gli pesta un callo, reagisce sempre allo stesso modo. Gli adulti sono come i bambini e i bambini sono come gli adulti: entrambi reagiscono».

Tratto da: “Frammenti di un insegnamento sconosciuto”, di P. D. Ouspensky

Fonte: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2023/05/frammenti-di-un-insegnamento.html

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